Communiqué du 29 septembre 2021
Dal 4 marzo alle ore 15, occupiamo il teatro dell’Odeon.
Da più di un anno, noi lavoratori e lavoratrici della Cultura, del settore degli eventi e del turismo, non abbiamo la possibilità di lavorare e di vivere dei nostri mestieri.
Di fronte al sovraffollamento degli ospedali, conseguenza diretta delle politiche di smantellamento sistematico del sistema di sanità pubblica, la scelta del governo è chiara: privilegiare la produzione, i luoghi di grande consumo, e mantenere chiusi spazi vitali, di creazione e socialità. Garantisce un massivo sostegno finanziario alle grandi imprese e conta di racimolare più di un miliardo di euro sulla pelle dei disoccupati, sempre più numerosi.
Esigiamo :
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il ritiro definitivo della riforma della legge sulla disoccupazione, che farà sprofondare nella povertà i sei milioni di disoccupati iscritti a Pôle Emploi (l’organismo che gestisce le indennità di disoccupazione)
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una proroga “dell'anno bianco”1, e il suo ampliamento a tutti i lavoratori.trici precari, interinali e stagionali che subiscono gli effetti della crisi e delle politiche padronali, che non hanno ricevuto nessun aiuto da marzo 2020; e un abbassamento della soglia minima delle ore necessarie all'indennità di disoccupazione per i nuovi beneficiari e intermittenti che arrivano alla fine del periodo di indennità.
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delle misure urgenti per garantire l’accesso a tutti i lavoratori intermittenti, autori e autrici, ai congedi di maternità e per malattia.
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un finanziamento del settore culturale con un corposo piano di sostegno al lavoro, in accordo con le organizzazioni rappresentative dei lavoratori della cultura.
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risorse per garantire i diritti sociali - pensione, formazione, medicina del lavoro, ferie pagate etc - le cui casse sono minacciate dalla diminuzione degli stipendi. Per avanzare queste rivendicazioni esigiamo, al più presto, una riunione del CNPS (Consiglio nazionale dei professionisti dello spettacolo) con il primo ministro.
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Infine, noi occupanti del nostro teatro dell’Odéon chiediamo il libero accesso alla piazza e all’edificio.
(1) “L’anno bianco” è un prolungamento dei diritti di un anno di disoccupazione ottenuta dagli intermittenti dello spettacolo (artisti e tecnici dello spettacolo dal vivo, del cinema e dell'audiovisivo) concesso all’inizio della crisi sanitaria. Questo “anno bianco” si terminerà il 31 agosto 2021. Ma a questa data poche persone avranno potuto lavorare abbastanza per rinnovare i loro diritti e si troveranno nelle stesse difficoltà che gli intermittenti dell’impiego.
(2) Gli intermittenti dell’impiego accumulano contratti brevi, è ciò che chiamiamo lavoro discontinuo: interim, stagionali, ristorazione e guide museali…
Traduction Renata
Comprendre : La reprise d'activité dans le spectacle vivant par le SNAM-CGT
L'intermittence = subvention culturelle ?
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